SANDRO PERTINI, UN PARTIGIANO, UN PRESIDENTE
Sandro Pertini (Stella S.Giovanni, Savona, 1896 – Roma, 1990)
Luogo: 12 via Sandro Pertini a Valleggia
Libertà, onestà e giustizia sociale: sono questi i cardini fondamentali per riassumere l’avventura politica e umana di Sandro Pertini: 94 anni vissuti pericolosamente attraverso gli anni cruciali del Novecento, dalla partecipazione alla Grande Guerra al ruolo scomodo di esule allergico ai dettami del regime fascista nel Ventennio e per questo perseguitato.
Non solo.
Condannato a dieci anni di carcere e in condizioni di salute precarie rifiuta con sdegno la grazia chiesta dalla madre al Tribunale Speciale e quasi rimprovera la madre per quel gesto: “Mi umilia profondamente – scriveva – Non voglio macchiare la mia fede politica che mi preme più della vita”.
Protagonista nella lotta di Liberazione, meritandosi la Medaglia d’Oro al Valor Militare e la stima di compagni di lotta e prigionia illustri come Antonio Gramsci, approda alle stanze istituzionali dell’Assemblea Costituente nel 1946 e della Camera dei Deputati dal 1968 al 1976, nelle fila dei socialisti.
Pertini non dimentica da che parte sta né da dove viene neanche all’apice della carriera politica, quando, nel 1978, sale al Quirinale come settimo Presidente di quella Repubblica che anche lui ha contribuito a creare. Senza perdere quell’umanità che lo farà ricordare dagli italiani come il più amato Presidente della Repubblica.
Occhiali spessi e pipa tra le labbra, non si fa ingabbiare dai rituali che il ruolo super partes impone, fiero di avere ordinato la fucilazione di Mussolini e ribadendo, soprattutto alle giovani generazioni e senza peli sulla lingua, la sua avversione per i regimi totalitari, il razzismo, le disuguaglianze e la disonestà, in favore di pace, altruismo, importanza del lavoro e difesa della democrazia duramente conquistata.
Ovvero i valori alla base della Costituzione che devono essere difesi ad ogni costo dalla collettività, in modo che “certi articoli non rimangano lettera morta. In questo senso, la Resistenza continua”.